07-03-2025

Una gita oltralpe

Mi sono addentrato nelle pubblicazioni hors-série francesi: come se la passano nella francophonie?

Ispirato dagli articoli dell'Eco del Mondo, ho iniziato ad interessarmi, negli ultimi mesi, al panorama Disney francese, aiutato dalla facilità con cui su siti come Vinted è possibile trovare (anche a poca distanza dalla pubblicazione) i volumi pubblicati oltralpe dalla Unique Heritage Media.

Inizialmente ho recuperato i volumi facenti parte della nuova stagione della testata Les Trèsors de Picsou, dedicati a Jippes, Bottaro, Branca e Van Horn e c'è poco da dire, bisogna elogiare la cura di questa collana, nel proporre dei percorsi nelle carriere dei maestri del fumetto Disney, con svariati approfondimenti e selezioni ragionate. Non vado ad approfondire, dato che altrove sono stati stilati degli articoli più dettagliati in merito.

Presto mi sono reso conto di come, a dispetto del relativamente limitato parco testate regolari, le pubblicazioni francesi vivano di svariate miniserie concepite come edizioni speciali delle quattro collane principali, le cosiddette Hors-sèrie, che offrono molteplici occasioni per raccogliere non solo storie legate ad un tema, ma soprattutto le saghe e le serie, prodotte soprattutto al di qua delle Alpi. Ne ho approfittato per effettuare dei recuperi a cui ero interessato da tempo. Partendo dagli albi meno recenti, mi sono deciso ad acquistare le raccolte delle Storie della Baia (divenuta abbastanza rara l'edizione completa italiana della Definitive) e quella della saga Egmont Tamers of Nonhuman Threats, che recentemente Panini ha ripreso, dopo vent'anni, e che ora occupa lo spazio delle inedite di Paperino. Quest'ultima non è un'edizione integrale, essendo la serie ancora in corso, ma è quella attualmente più completa esistente (quest'anno, però, in Germania inizia la raccolta nella testata Lustiges Taschenbuch Premium, quindi questo primato potrà essere presto battuto). Edizioni, queste, non particolarmente intriganti, per la confezione editoriale, evidentemente più indirizzate ad un pubblico generalista. Non che questo sia un male.

Passando ad iniziative più recenti, ero rimasto incuriosito dalle raccolte, entrambe in tre tomi, a tema Fantasy e legate alla storia della famiglia dei paperi che lo scorso anno erano state fatte uscire. Qui la cura editoriale si nota maggiormente. In Le Journal De Mickey Hors-sèrie collection Fantasy, dietro le copertine di Canfailla, vengono proposte al pubblico francese la bizzarra accoppiata della Saga della spada di Ghiaccio e Ducktopia, dividendo ogni volume in due sezioni, la prima, dai bordi blu (scelta consona), dedicata alle storie di Massimo De Vita e ai loro seguiti della coppia Nucci/Canfailla, la seconda, dai bordi rossi, ospitante le avventure della banda Disney, scritte da Artibani e Troisi e disegnate da D'Ippolito. In ogni volume si introducono le storie, i personaggi, si tengono le fila della narrazione e si propongono anche contenuti speciali, studi e dietro le quinte, non cosa nuova per noi italiani, ma certamente interessanti per il lettore.

In L'histoire de la dynastie Picsou (ospitata su Super Picsou Geant Hors-sèrie), invece, si presenta l'arcinota Storia e Gloria, assieme ad altre storie, in costume e non, ma con uno stratagemma originale, che tradisce una certa volontà di confezionare volumi che siano un'esperienza coinvolgente e non mere compilation: ogni episodio viene introdotto da Pico de' Paperis in persona, che nei redazionali ricostruisce, dall'alto della sua conoscenza delle fonti, le vicende della famiglia più famosa del mondo Disney. Questo permette di giocare su alcune incongruenze e di canonizzare pezzi di lore Disney in modo intelligente (basti pensare come vengano proposte, una dopo l'altra, la nascita di Paperone per Martina e le avventure giovanili di Don Rosa, tentando di fornire una spiegazione per le divergenze, o a come, fra le righe, Pico confermi la sua vicinanza a Matilda). Insomma, se per le mini precedenti il mio interesse era legato solo al contenuto, questi albi si sono dimostrati essere anche dei validi prodotti editoriali, che consiglio ad ogni appassionato.

Questi, invece sono i primi albi di due diverse collane. Les Incontournables, come da nome, si dovrebbe prefiggere l'obiettivo di essere una raccolta di storie "essenziali" relative ad un particolare personaggio. Oltre a questo primo numero, ne sono usciti altri due, sui Bassotti e su Gastone. In questo caso la selezione e le supposte intenzioni mi hanno lasciato più freddo: si parte dalla Gallinella Saggia (ogni albo partirà dalla prima storia del personaggio), per poi presentare delle ten page di Barks e Rosa, con lo scopo di sottolineare le caratteristiche peculiari di Paperino, poi il suo rapporto con l'auto, il volo, la sua identità supereroistica, oltre che un paio di simpatiche chicche, ovvero l'omaggio a Barks di Salvagnini e Cavazzano, Zio Paperone e l'uomo dei paperi, e una danese in cui ci si interroga cosa farebbe Paperino col patrimonio di Paperone, una bizzarra opera di Pihl (autore della trilogia del Fantomius danese) e di Colomer Fonts, che prende una strada inusuale per lo standard Disney. La mancanza di redazionali non aiuta a spiegare la selezione, che, a tratti, mi è parsa arbitraria e lontana dall'idea di offrire gli "essenziali" del personaggio. I successivi volumi avranno molto Barks e Rosa e anche varie italiane come piatto forti, come "Zio Paperone e... Giustizia per tutti!" e il Gastone Nucciano. Non sono, però, convinto di proseguire.

Il primo volume della serie di Picsou Magazine dedicato alle Parodie, ospitante "Il mistero dei candelabri" e "Paperin Amleto principe di Dunimarca", invece, è stato una piacevole scoperta. Questa strenna annuale (arrivata al secondo numero, con Pippo Holmes e Orgoglio e Pregiudizio) si propone di pubblicare due parodie, con un discreto apparato redazionale, che coadiuva sia l'interesse verso l'opera originale che quello verso le parodie stesse e i loro autori. L'albo si presenta come un oggetto cartotecnicamente più pregiato, rispetto al resto delle pubblicazioni, pur mantenendo la brossura e un costo assai basso, se comparato con le recenti edizioni delle Parodie di RBA. Collana promossa e, anzi, vedrò di recuperare anche il secondo, nonostante l'errore che mina la completezza del volume (l'approfondimento sull'Amleto è, erroneamente, saltato ed è stato reso disponibile online dall'editore).

Per l'ultima infornata di titoli sarò più breve, non perché mi stia dilungando forse troppo (sì), ma perché non ho ancora avuto modo di dare un'occhiata approfondita. Il primo e un albo singolo che celebra i novant'anni di Le Journal de Mickey. Sapevo solo per sommi capi cosa aspettarmi (anzi, immaginavo qualcosa che potesse essere sulla scia di questo), ma, comparso l'indice su Inducks, mi sono reso conto di come potesse rivelarsi interessante: gli articoli ripercorrono la storia della rivista, mentre le storie selezionate offrono un ampio panorama di ciò che è passato sulle pagine del fu settimanale, dalle produzioni originali francofone, tra cui la lunga storia iniziale, al Cavazzano degli anni '80, alla produzione Egmont e anche personaggi non Disney, data la tradizione francese di ospitare anche fumetti che esulano dai personaggi del Calisota.

Il secondo albo è un fumetto attorno al quale stavo orbitando da qualche mese. Si tratta di una graphic novel di produzione global, scritta da Mirka Andolfo che sta iniziando ad essere pubblicata un po' ovunque in Europa, a partire dalla Norvegia, che si propone di fornire un racconto di origjni di Amelia, difficilmente integrabile con qualsiasi altra tradizione fumettistica. Un progetto, quindi, alternativo, evidentemente diretto ad un pubblico diverso dalle riviste tradizionali, sicuramente giovane, legato ad influenze direi young adult e un po' dark academia. O almeno questo è quello che mi è parso dalle prime pagine che ho letto, devo ancora finirlo.

Insomma, per concludere, devo dire di essermi trovato di fronte ad un ambiente molto vivace ed in grado di offrire molta varietà, oltre che, il più delle volte, una cura editoriale che coccola il lettore, oltre che, questo forse non l'ho sottolineato abbastanza, delle vesti grafiche piacevoli e raffinate, che confezionano degli oggetti libri belli anche da possedere, non solo per il valore delle storie o degli approfondimento proposti.