Da piccolo ero fondamentalmente due cose: un pker e un trekkie. Se il mio lato pkers appare evidentemente ancora piuttosto attivo, la mia passione per star trek si è col tempo intiepidita, complice l'assenza del franchise dal piccolo schermo per oltre un decennio. Ciò nonostante la fascinazione per questo mondo è rimasta e mi ha sempre fatto piacere ritrovare nelle storie Disney riferimenti. Bisogna dire che Star Trek ha segnato il modo di raccontare tutto un tipo di fantascienza e, quindi, la sua influenza sugli altri media è stata e continua ad essere pervasiva. Anche se le influenze sono state vaste e disparate sul mondo del fumetto Disney, un paio di esempi evidenti possono essere individuati anche in saghe recenti. Star Top (2014-2020) è stato un tentativo dichiarato da parte di Bruno Enna di omaggiare l'epopea classica delle avventure sull'Enterprise, con i personaggi Disney a ricalcare abbastanza fedelmente i ruoli della TOS, con, tra gli altri, Topolino nei panni di Kirk e Pippo come Spock. La serie si è sviluppata in tre capitoli, trovando difficoltà nel vedere la conclusione a causa delle direttive Disney, che col tempo sono diventate più stringenti riguardo le parodie di proprietà intellettuali i cui diritti non sono scaduti. Nel 2021 è il turno di Marco Gervasio per avventurarsi nei meandri della space opera, stavolta con la libertà di creare un prodotto originale, che prende da opere come Spazio 1999, ma risente meno delle problematiche che hanno portato a rimandare di tanto la pubblicazione di Star Top III (una tendenza quella di prendere ispirazione da opere note, ma per ideare prodotti originali, confermata nei dietro le quinte di Foglie Rosse, che condivide in parte il mood di Stranger Things). La ciurma del Sole Nero (2021-2024) gioca con il suo voler richiamare narrazioni vintage, anche da un punto di vista grafico, tramite la colorazione con retini, e si muove in una storia che vuole essere poco convenzionale o manierista e che riesce a catturare l'attenzione del lettore, nonostante le difficoltà date dalla pubblicazione poco continuativa. Ma non è di questi che intendevo parlare, anzi, questo cappello è durato anche troppo, bensì di una serie i cui riferimenti sono assai più criptici, tanto da farmi dubitare che siano voluti. Però li ho visti e non ho notato nessunx parlarne, perciò eccomi qua. Topolino e le cronache della frontiera (2000-2002) è una serie scritta da Giorgio Pezzin e disegnata da alcuni dei migliori allievi usciti dall'Accademia Disney, alcunx alle loro prime esperienze di pubblicazione sul settimanale. La narrazione si focalizza su un gruppo di personaggi e sulla loro crescita per trovare il loro posto nel mondo, mentre il cosmo sta scivolando nella spirale della guerra. Proprio questo conflitto e le condizioni in cui i nostri vanno ad operare, hanno trovato, nelle mie memorie da trekkie, un parallelismo con quella che è forse la mia serie preferita fra quelle ambientate nell'universo ideato da Gene Roddenberry: Deep Space Nine. Deep Space Nine si distingue dalle altre serie di Star Trek prodotte fino a quel momento, in quanto il fulcro della storia non ruota attorno alle avventure di un equipaggio di una nave spaziale che viaggia per le nostra galassia, ma si lega ad un unico luogo, la base spaziale eponima, che si trova nei pressi di un wormhole in grado di collegare il quadrante alfa con l'inesplorato quadrante gamma. L'importanza della stazione risiede anche nella situazione geopolitica del settore: essa si trova vicino Bajor, il pianeta che a lungo è stato dominato dall'Unione Cardassiana, fino a che, a seguito dei conflitti dei Cardassiani con la Federaizone e ad un movimento di resistenza locale, esso non è riuscito a conquistare la propria indipendenza e ad entrare nell'orbita della Federazione stessa. La Flotta Stellare ha, quindi, preso possesso dell'ex-stazione spaziale cardassiana presso Bajor, l'ha ridenominata Deep Space Nine e si è posta come garante della pace nel settore. Il revanchismo cardassiano e il contatto con una nuova potenza galattica nel quadrante gamma, porterà allo scoppio di una nuova e vasta guerra, la Guerra del Dominio, che coinvolgerà tutte le potenze dei quadranti alfa e beta, e di cui DS9 sarà l'epicentro. Un riassunto approssimato e succinto che dà l'idea di come inquadrare la serie. Solo lo scorso anno [2023 n.d.r.] ho avuto modo di leggere integralmente le Cronache della Frontiera, di cui avevo vari episodi, ma non tutti, sui Topolini, nell'unica edizione che, fino al 2024, la raccoglieva, ovvero il Best Seller Mondadori/Super Miti Mondadori, di oramai 20 anni fa. Al termine della lettura mi trovai ad esclamare: "Ma questa è la Guerra del Dominio!". Andiamo, allora, ad elaborare i punti di contatto che mi hanno portato a questa affermazione. Inziamo dai collegamenti più generici. Come per esempio i centri fisici della nostra narrazione: il pianeta di cui sono originari i nostri protagonisti si chiama Terra 32 (da cui il nome tedesco della serie, "Le cronache da Terra 32"), un mondo di frontiera della civiltà umana. L'ambientazione delle storie in una realtà ai confini dello spazio conosciuto è un punto di contatto, dato che è anche il caso della base spaziale in cui si ambienta DS9, appunto Deep Space Nine. Ora, questo è un collegamento labile, ma dà la possibilità di bilanciare la vita quotidiana di una colonia umana, con i contatti con civiltà e pianeti avvolti dall'oscurità dell'ignoto. Buona parte del primo capitolo tratta gli anni dell'Accademia che i personaggi frequentano per entrare nella Flotta Spaziale, ambientazioni, queste, note anche ai trekkie. Dalla fine del quarto capitolo la storia prende una strada che la condurrà a concretizzare l'affermazione che ha dato il via a questa dissertazione. Pippo, neo-promosso al comando della nave Planet-Explorer II, menziona che nei suoi viaggi è venuto a conoscienza di un'entità definita "Il nemico" dalle popolazioni indigene con le quali ha fatto un primo contatto. Sarà nell'episodio seguente, che prende naturalmente il nome de "Il nemico", che questa minaccia inizia a prendere forma, quando alcune navi mercantili vengono attaccate da... modelli di navi identiche a queste, tranne che nelle dimensioni, assai maggiori. Nelle puntate successive, nonostante in segreto che la circonda, questa minaccia assumerà dei contorni più definiti: il nemico è un'entità mutaforma, in grado di generare oggetti o, addirittura, persone, sia reali che fittizie, traendo le informazioni dalle sue vittime. La lotta con la Confederazione inizialmente è impari, tanto che i terrestri si trovano ad arretrare, fino a Terra 32. Per conoscere meglio l'avversario, Topolino e Pippo si imbarcheranno in una missione segreta nei territori inesplorati sotto il suo dominio, attraverso un tunnel spaziale. In questa avventura scopriranno che il Korkonium, un particolare minerale, rende instabili le creazione del nemico. Uno di questi "cloni" generati dal nemico, però, dimostra di poter diventare immune a questa sostanza, se in grado di svilupparsi come individuo (non dirò di più per non spoilerare troppo). Ciò cambia le sorti della guerra e della narrazione. Se da una parte si evita un colpo di stato collaborazionista e un'attentato agli esponenti del governo della Confederazione, dall'altra, nei successivi capitoli, si dà più importanza ai servitori del nemico. Se prima la differenziazione fra fanti e "amministrativi" appare netta, col tempo le fisionomie di queste creature diventà più varia (forse anche per ridotta coordinazione fra gli artisti ed estro di Stefano Turconi). Questo perché la ribellione di parte degli eserciti del nemico diventa un pivot per le strategie belliche, che ora riescono a coordinarsi per indebolire in modo decisivo l'entità avversaria. Ma la vittoria finale non avverrà su un campo di battaglia, bensì con una mission speciale di Topolino, che colpisce il nemico, in profondità nei suoi domini, attraverso delle speciali capacità del nostro eroe. Questa esposizione non è atta a fare un riassunto della trama, ma a sottolineare alcuni elementi rispetto ai quali troveremo parallelismi anche nella serie ambientata nell'universo di Gene Roddenberry. Pur non essendo all'origine uno sviluppo di trama previsto dagli autori, ben presto DS9 inizia a trovarsi di fronte alle possibilità di esplorare in profondità il tema della guerra, in modalità inedite per Star Trek. Nelle diverse serie vi erano stati scontro e battaglie, ma di entità circoscrittta, mai una cronaca bellica dell'entità che si profilerà con l'avanzare delle stagioni. La guerra del Dominio si sviluppa fra il Dominio, appunto, e, principalmente, la Federazione, ma coinvolge anche tutte le potenze dei quadranti alfa e beta (piccola nota, in Star Trek ila Via Lattea è divisa in 4 quadranti, alfa, beta, gamma e delta, con alfa e gamma che sono quelli "conosciuti", poichè la Terra si trova al confine fra i due). Il Dominio è la misteriosa potenza egemone del quadrante gamma, con cui la Federazione entra in contatto tramite il wormhole che si trova vicino la base spaziale Deep Space Nine. La sete di conquista e il neppur troppo velato suprematismo della razza dominante del Dominio, i Fondatori, porta allo scontro, con la Flotta Stellare che inizialmente si trova in difficoltà con questo potente nemico. I Fondatori sono una specie mutaforma, che sul suo pianeta natale assume anche forma liquida, che utilizza come sottoposti delle specie create artificialmente e che lega a sé tramite delle droghe: i Vorta e i Jem'Hadar. Ai Vorta sono affidati compiti di comando, amministrativi e diplomatici, mentre i Jem'Hadar costituiscono i corpi armati dell'impero. Nel conflitto assumono importanza rilevante le strategie di spionaggio che le diverse parti intraprendono, in particolare le infiltrazioni che i Fondatori organizzano nei ranghi della Federazione e delle altre potenze belligeranti. Queste operazioni ed i risultati inizialmente mediocri della Federazione nello scontro, portano anche all'organizzazione di un colpo di stato militare, organizzato dalle alte sfere della Flotta, che, però, viene evitato, grazie all'intervento dei protagonisti di DS9. Alla fine la guerra non sarà vinta sul campo, ma tramite una missione speciale sul pianeta madre dei Fondatori, con lo scopo di colpirli con un virus realizzato appositamente per essere efficacie sulla loro fisiologia. In cambio della cura, il Dominio firma la resa. A fronte di queste note di trama, mi pareva evidente che DS9 fosse stato in una qualche forma una fonte di ispirazione per le Cronache della Frontiera: nemico che inizialmente nasconde la sua natura, per poi rivelarsi come un'entità mutaforma, che genera artificialmente i suoi sottoposti e li infiltra nella (Con)Federazione, tanto che uno di loro diventa un membro fisso del cast; ambientazione alla frontiera della (Con)Federazione, mentre il nemico domina su settori di spazio ancora più remoti e sconosciuti, ma raggiungibili tramite un wormhole; un colpo di stato tra i ranghi della (Con)Federazione; le creature del Nemico/Fondatori che a un certo punto si ribellano (questo in termini molto più limitati in DS9); la risoluzione che non avviene tramite battaglie campali, ma con un attacco mirato al cuore dell'impero, tramite un'operazione segreta speciale. Tutta la mia sicumera, però, è stata spezzata dall'uscita della nuova edizione delle Cronache nella collana delle Serie Imperdibili. Una caratteristica molto apprezzata di questa testata è l'ampio spazio dato agli autori per rivelare dietro le quinte e analizzare e ripercorrere il processo creativo della opere. E, come era atteso, Pezzin rivela anche i riferimenti usati nel progetto: parla delle influenze giovanili, che spaziano dalla Fondazione di Asimov alla collana Urania, passando per Star Wars. Quest'ultima saga sembra aver avuto una grande rilevanza nell'ideazione di un'ambientazione e dei personaggi variegati, mentre un altro film, Fanteria dello spazio, avrebbe contribuito a costruire la suggestioni della vita di Accademia. Star Trek, anzi, viene criticata per l'eccessivo antropomorfismo delle differenti specie incontrate dagli equipaggi della Flotta Stellare. La mia intuizione si è schiantata come un castello di carte dopo un soffio di vento. A quanto pare i pattern che ho colto erano solo mie fantasie... che però, rivelano il potere delle convergenze inaspettate di autori che lavorano indipendentemente su determinati argomenti negli stessi periodi (e quindi suscettibili ad influenze simili?) si trovino a realizzare opere che casualmente girano attorno a concetti simili. Comunque ci sono ancora due volumi della ristampa che devono uscire, sono ancora in tempo per veder letto: -Sì, il Nemico sono i Fondatori-. |